Jasmine Freak di Room 1015, in un panorama saturo di interpretazioni convenzionali del gelsomino, emerge come una deviazione radicale, un’ode psichedelica al fiore bianco per eccellenza. Non è il solito abbraccio soave e solare: qui il gelsomino si fa amplificato, mutante, quasi disturbante. Freak, appunto.
Il flacone di Jasmine Freak si lascia abbracciare da una vite di gelsomino in fiore. Non c’è solo bellezza in questa scena: c’è tensione. Il vetro ambra brucia tra i rami torti, mentre i petali candidi sembrano ignorare il disordine che li circonda. È l’esatto ritratto della fragranza: una composizione che strappa il gelsomino dal suo immaginario bucolico per condurlo in territori lisergici, elettrici, quasi cyber-organici.
Nel lessico dei fiori bianchi, il gelsomino è spesso declinato come simbolo di purezza e sensualità. Ma in Jasmine Freak, Room 1015 ne sovverte la grammatica, amplificandone la voce in una lingua nuova: più abrasiva, elettrica, lisergica. Un soliflor non convenzionale che pare uscito da un sogno technicolor distorto dai riverberi di un synth analogico.
Creato dal naso Jérôme Epinette, Jasmine Freak trasforma il candore notturno del fiore in un’icona glam rock, intrisa di bagliori sintetici e contrasti vibranti.

L’apertura è elettrica, con un accenno quasi verde di foglie fresche che prelude a un cuore carnale, denso, quasi narcotico. Il gelsomino sambac non velato, non etereo, ma fisico, quasi viscerale. domina la scena, ma è accompagnato da sfumature inattese di incenso che funge più da luce stroboscopica che da elemento mistico.
La struttura è sostenuta da un’ambra secca e trasparente, resa vibrante dall’ambroxan che ne esasperano il carattere, rendendolo iridescente e lievemente alieno.
Il fondo si scalda su accenti legnosi e muschiati, con una persistenza luminosa e trasgressiva che accompagna per ore, senza mai stemperarsi in convenzioni. Il drydown resta moderno, strutturato, con un’eco muschiata che riporta il fiore, ormai trasfigurato, a una pelle immaginaria, virtuale, aliena.
Piramide Olfattiva
Note di testa: foglie verdi, note fresche, aldeidi
Note di cuore: gelsomino sambac, assoluta di gelsomino, incenso
Note di fondo: ambroxan, muschi bianchi, legni chiari
Jasmine Freak non è un profumo facile: è pensato per chi desidera abitare il paradosso tra sensualità e dissonanza, bellezza e provocazione. Una materia viva e pulsante che ondeggia tra animalicità e sfumature fruttate, attraversata da scosse ozoniche e da un incenso che funge più da luce stroboscopica che da elemento mistico.
Una fragranza che pensa, e che non chiede il permesso.
Un profumo che osa non somigliare al suo nome, ma alla sua vertigine.
Da indossare ascoltando Smoke in The Air di Leifur James